Guida alla scelta del miglior conto deposito

Il conto deposito consiste in uno strumento importante che molte persone scelgono di utilizzare per gli investimenti personali, in quanto poco rischioso. Il conto deposito è quindi un’efficace soluzione che permette di ottenere gli interessi su un capitale immobilizzato in banca. Vediamo di che si tratta e di quali criteri tenere conto per accenderlo.

A chi è consigliato il conto deposito?

Il conto deposito è uno dei prodotti finanziari più convenienti per chi cerca un investimento sicuro e che dia dei discreti risultati economici. Infatti questo strumento permette di investire del denaro senza metterlo a rischio, proteggendo il capitale al 100%.

I vantaggi del conto deposito sono la sua comodità, in quanto questo strumento consiste in una sorta di “cassaforte” sicura dove mettere al riparo il denaro, mentre gli interessi lo fanno aumentare. Al termine del vincolo, in genere di due anni, nel corso del quale l’investitore non può accedere al denaro, si può rientrare in possesso del capitale e degli interessi che sono maturati nel frattempo.

Il conto deposito è uno strumento conveniente anche perché non richiede costi: nella maggior parte dei casi non sono previsti costi di apertura, mentre il livello di rischio dello strumento è paragonabile a quello di un conto corrente, quindi è sostanzialmente nullo, dato che i depositi sotto i 100mila euro sono rimborsati dal Fondo Interbancario di Tutela Depositi anche in caso di fallimento della banca. La sicurezza di questi strumenti li rende fra i migliori a livello finanziario, per il basso rischio che essi presentano.

Come scegliere un conto deposito?

La scelta di un conto deposito va fatta con attenzione e tenendo conto di alcune variabili importanti.

  • La sicurezza. Dato che la maggior parte delle persone che opta per un conto deposito lo fa proprio perché è uno strumento di investimento sicuro, questo è un punto fondamentale nella scelta.
  • I costi. Come abbiamo detto, il conto deposito è uno strumento conveniente. Talora non bisogna sborsare neppure un euro per l’apertura, oppure i soli costi da affrontare sono quelli dell’imposta di bollo e della ritenuta sugli interessi, che è del 26% e che viene applicata alla fonte (quindi quando si ritira il capitale, la tassa sugli interessi è già stata sottratta). L’imposta di bollo è in genere di un euro. Talora le banche si assumono esse stesse il pagamento dell’imposta di bollo per ingolosire la clientela.
  • Il tempo dell’investimento. Dato che quando si investe il capitale nel conto deposito quest’ultimo viene bloccato per un certo lasso di tempo (in genere due anni, ma ci sono anche conti che vincolano il capitale per 6 o 12 mesi) bisogna scegliere il conto deposito tenendo anche conto di questa variabile, vale a dire calcolando il tempo nel quale si decide di bloccare il denaro. Se l’orizzonte temporale del vincolo si allarga, gli interessi crescono.
  • Il vincolo. Il vincolo del conto deposito non è neppure obbligatorio; infatti esistono anche dei conti liberi da vincoli, che sono meno redditizi ma che permettono anche di accedere quando lo si desidera al conto deposito ed al capitale che si ha destinato.